Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, si assiste ogni anno allo spettacolare fenomeno del bramito dei cervi. Con questo articolo cercheremo di raccontarvi di cosa si tratta e daremo alcuni suggerimenti su come comportarsi per non arrecare disturbo a questi straordinari animali.
Chi sono i Cervi?
Il cervo (Cervus elaphus) è il più grande mammifero selvatico presente nel Parco, un erbivoro che può raggiungere i 200kg di peso. Dei cinque ungulati presenti nell'area protetta è sicuramente il più abbondante e in alcune zone la sua presenza non passa certo inosservata.
Nel Parco lo si osserva quasi sempre a piccoli gruppi composti generalmente da alcune femmine adulte con esemplari giovani misti e solo occasionalmente in compagnia di un maschio adulto. Per gran parte dell'anno infatti, i maschi adulti formano gruppi unisessuali o hanno abitudini solitarie e non si relazionano con i branchi di femmine.
Come gran parte degli animali selvatici, prediligono le ore notturne e crepuscolari e non è quindi facile osservarli in maniera casuale durante il giorno; si nutrono di erba, foglie e germogli ma in mancanza d'altro o per precise esigenze alimentari (sali minerali) non disdegnano le cortecce e i rami giovani.
La caratteristica principale di questo animale è senza dubbio la presenza di grandi palchi nei maschi. Il palco del cervo (che, per inciso, non è un corno) cresce nell'arco di alcuni mesi per raggiungere il completo sviluppo durante l'estate. La sua funzione è quella di dimostrare vigore e salute per poter meglio competere alla lotta riproduttiva.
La creazione del palco necessita infatti di un grande dispendio di energie e sono quindi solo gli esemplari più sani e vigorosi a poter investire queste energie nello sviluppo di palchi ampi e ramificati.
Una volta conclusasi la sua funzione, il palco cade (questo avviene sul finire dell'inverno) e una nuova struttura inizia a crescere in vista di un nuovo periodo di accoppiamenti.
Che cos'è il bramito?
Sul finire dell'estate inizia per le femmine di cervo la stagione del calore e l'aria viene pervasa dal feromone emesso per attrarre i maschi.
I maschi, reagiscono a questa attrazione emettendo possenti ruggiti che echeggiano tra i versanti boscosi e si diffondono per chilometri.
Si innescano così degli strani conflitti vocali in cui diversi maschi rispondono ai reciproci bramiti per affermare ognuno la propria supremazia.
L'obiettivo è quello di attirare le femmine e/o di mantenere il controllo su una certa porzione di territorio frequentato da un gruppo di femmine e dissuadere gli altri maschi dal proposito di avvicinarvisi. In alcuni casi, quando lo scontro verbale non basta, si può assistere a veri e propri scontri fisici in cui spingendosi con i palchi i cervi tentano di scacciarsi a vicenda.
Queste azioni di dissuasione permettono ai maschi più vigorosi di accoppiarsi con le femmine presenti in quella zona e di portare avanti la migliore linea genetica.
Durante tutto questo periodo i cervi maschi perdono in parte quell'innato timore dell'uomo tipico di tutti gli animali selvatici e per questo tendono ad essere più visibili sul territorio.
Da metà settembre alle prime settimane di ottobre non è raro che attraversino le strade di montagna o vederli riposare all'ombra nei pressi dei rifugi o dei paesi e, per chi vive in aree popolate da cervi, è normale assistere ogni sera al concerto di bramiti che si diffonde tra le vallate.
Qual è il miglior periodo per ascoltare il bramito?
A volte i primi bramiti si sentono già alla fine di agosto ma andranno intensificandosi durante tutto il mese di settembre.
Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi le migliori settimane per l'ascolto di questo fenomeno sono le ultime due di settembre e la prima di ottobre, con possibili strascichi in periodi limitrofi. Volendo dare delle date certe possiamo dire che salvo condizioni meteo proibitive, l'ultimo fine settimana di settembre si può andare a colpo sicuro!
L'ascolto del bramito è però influenzato dal vento e dalla pioggia, in presenza di questi fenomeni atmosferici i suoni si diffondono meno e anche i cervi tendono ad essere più quieti.
In alcuni anni, per fenomeni non del tutto chiari, il calore delle femmine è anticipato o posticipato di alcuni giorni e questo fa inevitabilmente slittare il momento culminante del bramito. Trattandosi però di un periodo abbastanza esteso si può tranquillamente dire che l'ultima settimana di settembre è comunque un buon momento.
Ogni anno proponiamo diverse attività di ascolto che potete trovare sulla nostra pagina escursioni.
Come fare escursioni di ascolto senza disturbali?
Il momento della riproduzione è per tutti gli animali un passaggio delicato dei cicli stagionali e anche i cervi vorrebbero viversi questo momento senza interferenze esterne.
Dato che il loro comportamento riproduttivo si basa in gran parte sul controllo del territorio è importante che le attività umane non spingano gli animali a spostarsi dalle zone che hanno scelto.
Le escursioni di ascolto, soprattutto quelle che si svolgono negli orari di maggiore attività dei cervi, ovvero tra il tardo pomeriggio e la prima metà della notte, oppure di prima mattina, dovrebbero mantenersi sempre su sentieri e strade forestali abitualmente frequentati dall'uomo.
In caso di incontro con un cervo maschio è opportuno non avvicinarsi tanto da fargli cambiare comportamento.
Può capitare di osservare animali accucciati a riposo o al pascolo, in questi casi è importante lasciargli fare quello che stanno facendo senza che la nostra presenza li porti ad allontanarsi o a interrompere le loro attività.
Occorre anche considerare che il disturbo maggiore che possiamo arrecare ad un maschio adulto in fase riproduttiva, non è tanto il suo allontanamento, quanto l’allontanamento della femmina (o delle femmine) in estro in quel momento e quindi in prossimità di essere coperte, attirate e trattenute con grande dispendio di energia; questo evento è piuttosto frequente e spesso sottovalutato, perché il turista ignaro si concentra sul maschio (molto più individuabile, in funzione del bramito e della temporanea perdita di prudenza) e spesso non si accorge neppure di aver provocato la fuga delle femmine.
Come sempre, ma ancora di più in questo periodo, è indispensabile non lasciare cani liberi e sarebbe meglio non portarsi cani alle uscite sul tema del bramito per evitare che possano, con il loro odore o abbaiando in risposta ai bramiti, intimorire gli animali.
Se volete partecipare ad una nostra escursione dedicata potete dare uno sguardo al calendario qui.
Galleria fotografica di Roberta Marchi
Un sincero ringraziamento va a Luciano Cicognani per la revisione del testo e l'aggiunta di alcuni elementi sostanziali e a Roberta Marchi per aver concesso l'uso di queste splendide foto.
Comments