top of page
  • Immagine del redattoreStefano Belacchi

La biodiversità delle zone umide

Durante le escursioni nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi può capitare di imbattersi in diverse tipologie di habitat acquatici. Torrenti, stagni, piccoli e grandi laghi, pozzanghere profonde, ruscelli stagionali, fontanili... In molti di questi vivono alcuni animali particolarmente protetti e dalle caratteristiche davvero singolari.


Uno dei miei preferiti è senza dubbio l'Ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus).

Questo piccolo rospo vive nelle pozze assolate solitamente in piccoli gruppi. A causa della perdita del suo habitat ha subito una drastica rarefazione negli ultimi decenni ma grazie agli interventi di tutela sta oggi tornando a popolare molte zone del Parco.

Le caratteristiche estetiche di questo animaletto sono un incredibile mimetismo del dorso contrapposto a colori sgargianti sull'addome. Il mimetismo gli è ovviamente utile per sfuggire ai predatori mentre il ventre a macchie gialle (da cui il nome volgare) serve a scoraggiare eventuali predatori poco convinti. Molti animali infatti associano colori come il giallo e il rosso a sapori sgradevoli o addirittura a sostanze tossiche.


Durante l'estate è possibile sentirlo "ululare" nei pressi delle pozze ed ecco spiegato il perchè del nome Ululone!


Un'altra vera star della biodiversità è senza dubbio la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina perspicillata).


Questo piccolo anfibio vive in prossimità di piccole pozze lungo i torrenti più freschi. Depone dei grappoli di uova attaccati ai rametti sommersi e, durante il periodo in cui sono presenti le ovature, si raggruppa in grandi numeri nelle pozze abituali. Durante il resto dell'anno si incontra anche nel sottobosco, sempre nelle zone più umide e ombreggiate.

Come l'ululone si difede dai predatori mostrando i colori sgargianti della coda e del ventre, rigirandosi sottosopra e a volte fingendosi morta.


Una delle principali minacce alla sua sopravvivenza è l'immissione di trote nei torrenti. La salamandrina dagli occhiali infatti vive solo in quelle acque che non possono essere raggiunte da questo temibile predatore acquatico, a monte di grandi salti di roccia che le trote non riescono a superare. In alcuni casi però le immissioni di trote da parte dei pescatori vengono effettuate nelle zone alte dei torrenti, contando sulla capacità delle trote di scendere verso valle rapidamente.

In questi casi però gli si permette di raggiungere anche quelle aree nelle quali non sarebbe naturalmente presente.


Il nome volgare deriva da una macchia più chiara sul volto, in corrispondenza degli occhi, che crea una mascherina biancastra a mo di occhiali.


La Salamandrina è estremamente rara anche se localmente diffusa sul versante romagnolo del Parco. E' protetta dalla Direttiva Habitat e oggetto di studio e tutela da parte del progetto Life Wetfly Amphibia (Così come anche l'ululone).


73 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page